Il Tribunale ha recentemente emesso una sentenza di grande portata, riconoscendo lo "status" di equiparato alle vittime del dovere a un militare esposto ad amianto durante il servizio. Questo riconoscimento è accompagnato da un indennizzo significativo e da un assegno mensile vitalizio, offrendo un precedente importante per le situazioni analoghe nel futuro.
La vicenda riguarda un militare che, per due anni durante gli anni '60, è stato costretto a lavorare in condizioni di salute precarie, senza adeguate precauzioni per evitare l'esposizione ad amianto. A distanza di cinquant'anni, la morte del militare è stata attribuita a una malattia polmonare contratta durante il servizio.
Dopo il rigetto dell'istanza di riconoscimento da parte dell'amministrazione, la famiglia ha presentato ricorso, ottenendo successivamente la decisione favorevole del Tribunale. Quest'ultimo ha considerato il nesso di causalità tra l'esposizione ad amianto durante il servizio e la malattia fatale, riconoscendo così lo "status" di equiparato alle vittime del dovere al defunto e concedendo un adeguato indennizzo alla famiglia.
Ciò che emerge dalla sentenza n. 3231 del 29 maggio 2023 è l'importanza di valutare non solo il nesso causale diretto, ma anche l'alta probabilità che l'esposizione ad amianto abbia influenzato negativamente il decorso della malattia, accelerandone l'evoluzione. Questo approccio innovativo del Tribunale apre la strada a una maggiore giustizia per coloro che, anche molti anni fa, hanno subito esposizione a sostanze nocive durante il servizio.
La decisione del Tribunale stabilisce un precedente importante, offrendo supporto non solo alle vittime dirette dell'esposizione ad amianto, ma anche ai loro familiari. Inoltre, chiarisce chi sono i soggetti equiparati alle vittime del dovere e quali benefici possono ottenere, includendo un assegno mensile vitalizio, un indennizzo significativo e supporto psicologico e sanitario.
In conclusione, questa sentenza rappresenta un passo avanti nella giustizia per i militari esposti ad amianto, offrendo un modello per affrontare situazioni simili nel futuro e garantendo il riconoscimento dei diritti delle vittime e dei loro familiari.
Chi rientra nella categoria dei soggetti equiparati alle vittime del dovere?
Sono inclusi tutti coloro che, in occasione o a seguito di missioni di qualsiasi natura, sia all'interno che all'esterno dei confini nazionali, abbiano riportato infermità permanentemente invalidanti o abbiano perso la vita e che tali condizioni siano riconosciute come dipendenti da causa di servizio, dovute alle particolari condizioni operative o ambientali.
Quali sono i benefici disponibili?
Un assegno vitalizio di circa 500,00 euro mensili a partire dalla data in cui viene accertata l'infermità , purché l'invalidità sia pari o superiore al 25%, o dal momento del decesso.
Un importo pari a circa 2.000,00 euro per ogni punto di invalidità attribuibile alla patologia o lesione riportate. In caso di decesso, l'invalidità sarà considerata al 100%.
Due annualità di pensione, comprensive della tredicesima, destinate ai superstiti della vittima del dovere.
Il diritto all'assistenza psicologica e l'esenzione dalle spese sanitarie e farmaceutiche.
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